Hotaru no Haka
Grave of the Fireflies
di Isao Takahata – Giappone, 1988
(85', V.O. Con sottotitoli italiani)
Il secondo conflitto mondiale sta giungendo al termine e nel cielo sopra il Giappone gli assordanti bombardieri B-25 americani preannunciano l’imminente devastazione. Una pioggia di bombe incendiarie dilania la città di Kobe seminando il terrore tra i civili. Il quattordicenne Seita assiste impotente al massacro che lo ha privato del padre, ufficiale di marina caduto in battaglia, e della madre. Il ragazzo, lottando tra fame e miseria, dovrà prendersi cura della sorellina Setsuko, in un mondo ormai in frantumi.
Takahata, ispirandosi al racconto semi-autobiografico di Akiyuki Nosaka affronta con crudo realismo, privo di ogni retorica, gli orrori della guerra vista attraverso gli occhi di due giovani innocenti, toccando tutte le corde dell’emozione. Luce e ombra si fondono in questo capolavoro che rispecchia le ambiguità della vita stessa.
Isao Takahata
Regista, sceneggiatore, produttore e co-fondatore dello Studio Ghibli assieme all'amico e collega Hayao Miyazaki. Acclamato dalla critica internazionale per la sua innata sensibilità, è considerato uno dei capisaldi di un intero modo di fare animazione. Il suo interesse nella storia del cinema e gli studi di letteratura francese convergono nel momento in cui, nel 1953, esce il film La Bergére et le ramoneur di Grimault e Prèvert, che rappresenta per il giovane Takahata una vera illuminazione, il punto di partenza per esplorare tutto ciò che il cinema d'animazione consente di fare.