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Anteprime

Il Signore degli Anelli – La Compagnia dell’Anello

di Peter Jackson (Nuova Zelanda – Usa, 2001)

Future Film Festival presenta in anteprima italiana La Compagnia dell’Anello, il primo episodio della trilogia de Il Signore degli Anelli creato da Peter Jackson con il supporto dei maghi degli effetti speciali della Weta Film. Il pubblico del Future Film Festival avrà l’occasione di scoprire tutte le nuove soluzioni create dalla Weta Film per portare sul grande schermo le visionarie avventure del capolavoro J.R.R. Tolkien.

Il favoloso mondo di Amélie

di Jean-Pierre Jeunet (Francia/Germania, 2001)

 

“Fin dal suo esordio nel 1993 con Delicatessen, Jean-Pierre Jeunet ha colpito per l’originalità delle sue immagini e la poeticità della sua narrazione sempre sospesa tra realismo romantico e fantascienza: in questa direzione Jeunet ha sviluppato la sua cinematografia costruendo opere come l’immaginifico La città dei bambini perduti, l’autoriale Alien 4 e la brillante commedia fantastica Le Fabuleux destin d’Amélie Poulain.
La fantasia è senza dubbio la nota più travolgente di Amélie che nasce già nel testo come un’opera linguisticamente nuova, capace di sinestesie magiche tra la grande tradizione della commedia sentimentale e la visionarietà di un’immagine animata, che presenta un abbondante uso di immagini digitali, sciolte all’interno di una narrazione serrata in maniera del tutto funzionale al racconto stesso, quasi a tracciare una punteggiatura fortemente simbolica degli stati d’animo.”

Andrea Romeo (da: Catalogo del Future Film Festival 2002 - Ed. AdnKronos, 2002)

Avalon

di Mamoru Oshii (Giappone, 2001)

“Produttore, sceneggiatore, regista di film d’animazione e live, autore di serie animate e videogiochi, Mamoru Oshii ha una delle più fervide fantasie del nostro tempo. Il Future Film Festival gli dedica un omaggio che, iniziato idealmente nel 2001 con Jin-Roh di cui ha curato la sceneggiatura, continua nel 2002 con lo straniante Lamù – Beautiful Dreamer (una sofisticata riflessione sul sogno e sulla percezione della realtà), con lo scolvolgente e sincopato Ghost in the Shell che ha ispirato l’immaginario di Matrix e con il nuovo BloodThe Last Vampire di cui ha curato la direzione artistica. Infine il FFF 2002 presenta in anteprima italiana Avalon, un’opera estrema dedicata alle realtà sintetiche dei videogames, che Oshii ha girato live in Polonia riprendendo i temi a lui più cari del rapporto tra sogno e realtà, tra identità naturale e sintetica.

Avalon

Per trovare le chiavi di un film complesso e stratificato come Avalon di Mamoru Oshii, che è risultato indigesto alla maggior parte della critica internazionale allo scorso Festival di Cannes, è necessario partire dalle sue opere precedenti come Lamù – Beautiful Dreamer e Ghost in the Shell.
Avalon è la prima prova di Oshii nel cinema live: un film in cui i corpi degli attori filmati si incrostano in ambienti fortemente manipolati da una fotografia antinaturalista, combinandosi con elementi di animazione 3D altamente intrusivi, per dare vita ad un immaginario estetico evocativo, lirico e marcatamente onirico”

Andrea Romeo (da: Catalogo del Future Film Festival 2002 - Ed. AdnKronos, 2002)

Waking Life

di Richard Linklater (USA, 2001)

“«Siamo noi a vagare dormendo nel nostro stato di veglia, oppure attraversiamo da svegli i nostri sogni?». Questa è la domanda a cui il regista Richard Linklater ha cercato di dare risposta attraverso il protagonista di questo film, in continuo equilibrio su una realtà sognata. Ed infatti il lungometraggio si può leggere come due film in uno, da una parte la produzione di un film live con veri attori, dall’altra il rivestimento con cui il regista ha voluto farlo apparire: un’animazione al computer che ricopre gli attori in carne ed ossa con colori pieni e linee stilizzate. D’altronde Linklater ci racconta l’approccio alla realtà da un mondo sognato, una sorta di percorso interiore verso l’abisso della psiche e della razionalità umana che può esprimersi solo sprofondando nella visione fantastica dell’io dormiente. E indubbiamente il tentativo del regista di proiettare su schermo le più profonde angosce del suo inconscio acquista un fascino particolare proprio grazie all’aspetto formale.(…)Dopo film come La vita è un sogno, Prima dell’alba e Suburbia, tratto da una piece teatrale di Eric Bogosian, Linklater entra trasversalmente nel mondo dell’animazione con Waking Life, scrivendone la sceneggiatura, dirigendo le riprese dal vivo e gli attori, e seguendo il processo di animazione messo a punto dal suo compagno d’avventura Bob Sabiston”

Luca Della Casa (da: Catalogo del Future Film Festival 2002 - Ed. AdnKronos, 2002)

Metropolis

di Rin Taro (Giappone, 2001)

Metropolis, il nuovissimo colossal animato uscito quest’anno in Giappone, è uno dei progetti nel cassetto di Osamu Tezuka, il cui manga risale addirittura al 1949. L’omaggio alla metropoli avveniristica creata da Fritz Lang nel 1927, diventa nel film d’animazione un vero e proprio ritorno al passato, ad una fantascienza che acquista toni retrò e valenza millenaristica. La visione fantastica del regista Rin Taro omaggia il design anni Trenta di Dick Tracy e lo stile d’animazione dei fratelli Fleischer, ricollegandosi al suo illustre predecessore attraverso scenografie spericolate e soluzioni di montaggio inusuali nel cinema odierno, come dissolvenze in nero e chiusure ad iride su un personaggio. La mano di Katsuhiro Otomo, qui in veste di sceneggiatore, emerge nell’intrigo politico e nella descrizione delle apparecchiature tecnologiche (è impossibile non notare la somiglianza dell’incubatrice criogenica in cui nasce Tima con quella di Akira), ma il confronto tra la smania di potere dell’umanità e la passiva forza dei robot usati come schiavi, rappresenta il cuore dello spirito creativo di Osamu Tezuka, che in tutte le sue storie ha voluto stimolare la sensibilità e le emozioni dell’individuo. Nel cuore rimarrà per sempre come simbolo l’eterna domanda che spinge l’uomo nel futuro: «Chi sono io?».”

Luca Della Casa (da: Catalogo del Future Film Festival 2002 - Ed. AdnKronos, 2002)