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Omaggio alla scuola d'animazione cinese

Alle origini di tutta la cultura asiatica, la Cina è considerato il primo paese in Oriente ad aver realizzato un lungometraggio d’animazione: La principessa dal ventaglio di ferro del 1941, ad opera dei fratelli Wan, poi fondatori della più importante scuola di animazione del paese, lo Shanghai Animation Film Studio.

Il Future Film Festival vuole rendere omaggio alla scuola di animazione cinese, scuola fra le più antiche al mondo che racchiude al suo interno una lunga evoluzione che va dal teatro delle ombre al teatro delle marionette.L’omaggio è a cura di Laura Zardi e Luca Della Casa.

Il programma

La mantide religiosa e la cicala (Tang lan bu chan) di Hu Jinqing (Cina, 1988) 5’
Un antico proverbio cinese recita: “La mantide insegue la cicala senza sapere che l’uccello la sta spiando”. Un precetto di Liu Xiang che risalea più di 2000 anni, al tempo dell’imperatore Han. Bisogna diffidare! E’ sempre possibile essere la preda di qualcuno più forte.

Lo spaventapasseri (Chao ren) di Hu Jinqing (Cina, 1985) 10’
Adattamento dell’antichissimo libro Storie comiche datato ai tempi del Regno dei Combattenti (-445, -221 a.C.) dove si parla di fiutare l’astuzia, di discernere il falso dal vero e, soprattutto nell’arte della guerra, di saper restare in un luogo per poter decidere l’azione nel momento giusto, di sorpresa, per vincere.

Le scimmie che vogliono la luna (Honzi lao yue) di Zhou Keqin (Cina, 1981) 10’
Adattamento di una storia popolare molto antica, ispirata agli insegnamenti di Confucio, in cui si dimostra che l’apparenza inganna.

Impressioni di montagna e d’acqua (Shan shui qing) di Te Wei (Cina, 1988) 19’
Il film utilizza una tecnica unica al mondo, messa a punto da Te Wei dal 1960 con il film I girini alla ricerca della mamma: l’animazione di disegni ad inchiostro di china sfumati e ad acquerello di cui è il solo a conoscerne i segreti. L’animazione è talmente perfetta e magica che ci si dimentica delle difficoltà che essa comporta.

L’ostrica e l’airone (Yubang xiangsheng) di Hu Jinqing (Cina, 1983) 10’
Anche questo film è un adattamento dell’antichissimo libro Storie comiche legato alle strategie della guerra: tra i due litiganti il terzo gode!

I girini alla ricerca della mamma (Xiao ketou zhao mama) di Te Wei (Cina, 1960) 15’
Adattamento di un antico racconto popolare, pretesto per Te Wei di animare in maniera straordinaria la pittura di Qi Baishi. Una favola universale che permette a tutti, grandi e piccoli, di rassicurarsi come un bambino perduto alla ricerca della madre nella folla o nella deserta campagna.

I tre monaci (Sange heshang) di Ah Da (Cina, 1980) 19’
Un mondo insolito, unico nel suo genere, ricco di gag e d’invenzioni visive. Una favola morale sull’egoismo e l’ipocrisia della specie umana.

La principessa dal ventaglio di ferro (Tieshan gongzhu) di Wan Laiming e Wan Guchan (Cina, 1941) 70′. In collaborazione con Fondazione Prada e La Biennale di Venezia.
Primo lungometraggio d’animazione realizzato in Asia, La principessa dal ventaglio di ferro traspone a disegni animati una parte del Viaggio in Occidente, il racconto mitologico cinese con protagonisti il monaco Tripitaka e lo Scimmiotto, in cerca del ventaglio di ferro magico capace di smuovere i venti e sconfiggere i demoni del fuoco.

Il generale fanfarone (Jiaoao de jiangiun) di Te Wei (Cina,1956) 30’
Raffinata satira militare e del potere che ricorda come anche le più alte cariche sociali debbano rimanere umili nei rapporti con gli altri.

Le piccole carpe alla porta del drago (Xiao liyu tiao long men) di He Yumen (Cina, 1958)
Tratto da un racconto tradizionale, questo cortometraggio è un’allegoria delle difficoltà della vita. Attraverso le vicissitudini di alcune piccole carpe nel tentativo di risalire la corrente del fiume, si può leggere la saggezza del racconto fiabesco cinese, mentre le suggestive immagini richiamano gli splendidi dipinti dei palazzi imperiali.