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Omaggio alla Toei Animation

L’età d’oro dell’animazione giapponese

(a cura di Luca Della Casa)

La Toei Animation è il primo grande studio d’animazione nato in Giappone ed è tuttora uno dei più importanti al mondo per lo straordinario successo e la quantità di opere prodotte, oltre 160 serie tv e 180 lungometraggi fino ad oggi.
Nato a Tokyo alla fine degli anni Quaranta come costola della casa di produzione Toei Company, nel 1958 Toei è artefice del primo lungometraggio d’animazione a colori mai realizzato in Giappone, La leggenda del serpente bianco (Hakujaden), diretto dai fondatori Yabushita Taiji e Okabe Kazuhiko. Il Future Film Festival rende omaggio a questo studio a 60 anni dalla nascita e 50 dal primo film, proponendo una rosa di classici appartenenti alla storia dell’animazione:

Hakujaden (La leggenda del serpente bianco) di Yabushita Taiji, 1958

Primo lungometraggio d’animazione a colori della storia giapponese, Hakujaden (La leggenda del serpente bianco) è un vero e proprio kolossal, realizzato da 42 animatori e la collaborazione di oltre diecimila persone. Come suo primo titolo importante, la Toei Animation punta su una leggenda della tradizione cinese, Bai Su Zhen: la ricerca dell’anima gemella nel corso della vita e la storia d’amore tra il giovane Xu Xian e la bella Bai Niang, incarnazione umana di uno spirito serpente.

Anju to Zushiomaru (Anju e Zushiomaru) di Yabushita Taiji e Serikawa Yugo, 1961

Anjo to Zushiomaru, uscito in Italia come Robin e i due moschettieri e mezzo è tratto dal romanzo Sanshô Dayu (L’intendente Sanshô) di Mori Ogai, già portato al cinema nel 1954 dal famoso regista Mizoguchi Kenji. La storia, ambientata nel Giapppone medievale, narra le vicissitudini di una sfortunata famiglia i cui figli Aniu e Zushio vengono separati forzatamente. I due dovranno superare varie difficoltà prima di riuscire a rincontrarsi e ricongiungersi con la madre che credevano morta.

Taiyo no Oji: Hols no Daiboken (La grande avventura di Hols: La spada del Sole) di Takahata Isao, 1968

Vero film di svolta nel cinema d’animazione giapponese, Taiyo no Oji: Hols no Daiboken è la prima opera diretta da Takahata Isao con la collaborazione di Miyazaki Hayao, con cui ha poi fondato lo studio Ghibli. Per la prima volta il taglio dato alla storia non è infantile ma volto ad approfondire la psicologia dei personaggi. Movimenti di macchina e inquadrature grandangolari portano l’azione in primo piano.
Alla morte del padre, il giovane Hols inizia un viaggio iniziatico attraverso le terre minacciate dalle nevi. Nel suo percorso si imbatte nella leggendaria Spada del Sole capace di sciogliere i ghiacci e grazie alla quale potrà combattere i terribili lupi comandati da Grunwalde, che ha soggiogato le terre del nord.

Hyokkori Hyotan jima (La strana isola) di Yabushita Taiji, 1967

Hyokkori Hyotan jima è una originale versione demenziale de L’isola del tesoro conosciuta anche con il titolo The Madcap Island.