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Omaggio all'animazione iraniana

Per la prima volta in Italia il Future Film Festival dedica un omaggio all’animazione iraniana, ad una prolifica cinematografia fatta di grande perizia e di una vasta varietà di tecniche utilizzate dall’animazione a passo uno di pupazzi, tradizionale in Iran, all’animazione tridimensionale al computer, preferita dagli artisti contemporanei, a quella bidimensionale sia digitale che a disegni.

L’omaggio presenta una vasta selezione di cortometraggi tratti dalla produzione dell’Istituto per lo Sviluppo Intellettuale dei Bambini e dei Ragazzi, noto in campo internazionale come Kanoon, un’istituzione governativa con un’ampia gamma di attività culturali e artistiche a favore dei bambini e degli adolescenti nata in Iran a metà degli anni Sessanta.

Inoltre l’omaggio presenta una selezione delle più belle opere d’animazione iraniana contemporanea proveniente da uno dei più accreditati centri di produzione e distribuzione in Iran, il DEFC (Documentary & Experimental Film Center) e da una televisione molto attiva nella produzione di cortometraggi oltre che di serie animate, il Saba Center.Al FFF sarà inoltre presente Saeed Tavakolian, insegnante presso il dipartimento di Animazione della Islamic Republic of Iran Broadcasting (IRIB) Faculty, che incontrerà il pubblico del FFF in un incontro sulle specificità del cinema d’animazione iraniana.

Questo il programma presentato al Future Film Festival:

KANOON

The Axe (Tabar) di Ahmad Arbani (1981, 9’)
Una bellissima e rigogliosa foresta è messa in pericolo da un’ascia malvagia che inizia a distruggere alberi, cespugli e fiori. I singoli sforzi delle piante contro l’ascia falliscono ma quando l’intera foresta scopre il potere dell’azione di gruppo, l’ascia viene distrutta.

The Apple Tree (Derakhtè Sib) di Parviz Naderi (1982, 7’5’’)
Un albero di mele cresce lungo il confine tra due proprietà. I due vicini non riescono a decidere di chi sia l’albero e dividono equamente le mele. Nel litigare per dividere le mele, distruggono l’albero. La perdita del melo insegna loro il valore della condivisione.

Playmate (Hambazi) di Mohammad-Reza Abedi (1989, 16’)
Una bambola rossa fatta da un ammasso di filo si sente sola ed ha bisogno di un compagno di giochi, così si costruisce una bambola blu. Una volta costruita egoisticamente la distrugge. Più tardi, per combattere la sua solitudine, inizia a costruire vari tipi di animali, ma nessuno di loro diventa suo compagno di giochi. La bambola rossa decide quindi di ricostruire la bambola blu e questa volta le due bambole giocano insieme con gioia.

Malek Khorshid di Ali Akbar Sadeghi (1975, 16’)
Un principe si innamora di una bellissima donna dopo aver visto un suo ritratto. L’amore lo spinge ad intraprendere un lungo viaggio.

Jewel Mountain (Kuhè giavàher) di Abdollah Alimorad (1994, 27’)
Un ragazzo lavora in una carbonaia. Nel quartiere dove vive c’è una famosa gioielleria. Il ragazzo passa davanti alla gioielleria ogni giorno invidiando l’elegante gioielliere. Ben presto scoprirà che l’invidiato gioielliere non è la nobile persona che pensava.

The Seven Cities (Haft Sciahr) di Ali Akbar Sadeghi (1971, 15’2’’)
Allegorico racconto dei sette stadi dell’amore basati su “le sette città dell’amore” descritte da Attar, il grande poeta iraniano. Il tempo, nelle vesti di un vecchio cavaliere, fa un lungo viaggio. Quando arriva alla settima città, la Citta dell’Amore, resta stupito e scoraggiato dalla solitudine e malinconia della città.

The Rook (Rokh) di Ali-Akbar Sadeghi (1974, 10’31’’)
Una scacchiera è l’unico testimone degli eventi. Le mosse degli scacchisti vanno avanti finchè la tavola è completamente libera, tranne che per due pezzi che rimangono sopra il piano di gioco. Il gioco continua…

Zaal and Simorgh di Ali-Akbar Sadeghi (1977, 26’30’’)
Saam Nariman, l’uomo più potente, desidera avere un figlio che possa regnare su Zabolestan dopo di lui. La moglie gli da un figlio maschio ma il loro bambino è un albino. Saam furioso chiama il bimbo “piccolo demonio” e ordina che sia messo in un posto dove nessuno possa trovarlo. Simorgh, l’uccello saggio, trova il bimbo innocente nelle altitudini di Alborz e lo cresce come se fosse suo figlio.

Flower Storm (Golbàràn) di Ali-Akbar Sadeghi (1972, 12’)
Due città vicine vivono in pace una a fianco dell’altra, ma l’amicizia tra i due regnanti viene improvvisamente interrotta per cercare di appropriarsi di un prezioso uccello. L’odio cresce nei cuori delle persone dei due paesi e l’amicizia tra loro svanisce. I bambini delle due città si rendono conto che la pace è in pericolo e decidono di trovare una soluzione: trasformano le armi in canzoni. Ma, quando gli abitanti dei due paesi cercano di dividere l’uccello, dopo averlo cucinato, ancora una volta l’amicizia si trasforma in ostilità.

Bazaar (The Parrot and te Grocer) di Abdollah Alimorad (1991, 30’)
Il droghiere di un grande bazaar ha un pappagallo molto popolare nel quartiere in un risiede. Un giorno, dopo un’incomprensione, il droghiere si arrabbia e punisce il pappagallo. La tristezza del pappagallo rende tutti infelici: l’intero bazaar cade nel silenzio. Gli abitanti del bazaar tentano di far riappacificare il droghiere e il pappagallo.

A Raven Who Wanted to Be the Most Powerful (Kalàghi ke mikhàst ghavitarin bàsciad) di Mohammad-Ali Soleymanzadeh (1999, 12’)
Un corvo che desidera essere l’animale più potente di tutti, combatte con ogni creatura che incontra e le sconfigge tutte. Arriva un giorno in cui si vede riflesso nell’acqua così combatte contro il suo riflesso ma non riesce a vincere. Dopo l’estenuante lotta è così stanco che cade per terra; le altre creature amiche arrivano in suo soccorso.

Shangoul and Mangoul di Farkhondeh Torabi & Morteza Ahadi (2000, 17’30’’)
Un lupo inganna un gruppo di piccole capre ed entra nella loro casa mentre la mamma capra è fuori. Il lupo ingoia due delle capre che vengono poi salvate grazie all’aiuto della più piccola di loro.

Bahador di Abdollah Alimorad (2000, 27′)
Un piccolo topino che lavora per un padrone tirannico, scopre che non tutti i topi hanno gli stessi diritti sociali, così prova ad aiutare quelli oppressi.

The Farmer and the Cow (Kesciàvarz va gàv) di Fatemeh Goudarzi (2003, 6’)
Immaginifica storia che ha per protagonista un contadino e una mucca.

The Flower, the Bird and the Sun (Gol va Parandè va Khorscid) di Bahram Javaheri (2001, 11’)
Un girasole che cresce all’ombra di un muro è quindi privato della luce del sole così che gli insetti e le farfalle non gli volano mai vicino. Un uccellino lo informa che per poter essere raggiunto dalla luce del sole deve cercare di crescere fino a superare il muro.

Sidewalk (Piàde ro) di Farshid Shafaiei (2003, 8’)
Le vite dei componenti di una famiglia viste in contemporanea.

The Path of Love (Safar-è Bidàri) di Morteza Ahadi (2004,16’)
Degli uccelli lottano tra di loro per accappararsi briciole di cibo. Quando sentono una melodia che li attira verso una luce, il gruppo di uccelli si dirige verso la fonte da cui proviene la luce e la musica. Per completare il viaggio, devono superare sette prove: una metafora del viaggio nell’interiorità.

There Was The Moon and the Fox (Màh bud va rubàh) di Babak Nazari (2005,12’-30’’)
Una volpe, molto innamorata della luna, se la porta via con sè.

The White Winged (Bal-haieh sepid) di Abdollah Alimorad (2003, 14’)
Due uccelli bianchi trascorrono un periodo piacevole durante una primavera mite, ma con l’arrivo dell’autunno diventa difficile trovare qualcosa di commestibile. La fame li spinge ad andare verso una palude piena di vermi e sporcizia. Loro sanno che mangiare cose così sporche li umilierà.

The Sweet Story (Hekà-iat scirin) di Mohammad-Reza Abedi (1995, 15’)
Un vecchio taglialegna si porta a casa una cicogna ferita e la cura. In cambio la cicogna gli porta tre semi di cocomero. Il vecchio pianta i semi e coltiva un cocomero che risulta poi essere pieno d’oro.

The Rainbow Fish (Màhieh ranghin kamàn) di Farkhondeh Torabi (1996, 13’)
La vanità rende il bellissimo pesce arcobaleno molto solo e il suo essere solo ne fa una facile preda per i pesci nemici. Nonostante la sua vanità, gli altri pesci lo aiutano a salvarsi.

The Flow (Jariàn) di Ali-Reza Chtaei (2003, 3’30’’)
Il silenzio nella campagna, il mormorio delle pietre nel fiume, e il volare di una farfalla.

Lili Lili Little Pool (Lili lili hozak) di Vajiollah Fardmoghadam (1992, 16’)
Un pulcino cade in uno stagno. La gallina chiede aiuto agli altri che accorrono a salvare il pulcino.

The General and the Kite (General va badbadak) Mohammad Ali Soleymanzadeh (2004, 14’30’’)
Un generale si inorgoglisce per il potere che ricopre, ma è la sua divisa che lo fa sembrare potente. Il potere del generale senza la sua divisa è nullo, e finalmente i vestiti diventano un gioco per bambini.

What Is It Like? (Ci messleh ci) Ali Khodaei (2004, 2’30’’)
Alcuni oggetti assomigliano ad animali: una teiera ci ricorda una gallina; una zuccheriera ci ricorda una rana che gioca e canta con un cucchiaino.

The Mouse and the Apple Tree (Musce va derakhteh sib) di Nahid Samadi- Amin (2003, 6’30’’)
Un topo tenta di cogliere una mela da un albero ma senza successo ed è quindi invidioso degli altri animali che ci riescono facilmente. Una foca aiuterà il topo a cogliere tutte le mele rimaste sull’albero.

Returning Home (Bazgasht be khaneh) di Behzad Farahat (2004,12’)
Un piccolo porcospino è particolarmente attratto dalla natura. Un giorno l’animale si perde in una fitta nebbia: i suoni e i segni della natura aiutano il curioso porcospino a ritrovare la via di casa.

One Is Not Enought (yeki kam ast) di Abdollah Alimorad (1998, 25’)
Un pigro ragazzo di campagna non possiede niet’altro che una gallina. Un giorno la gallina affamata vola fino alla casa del vicino e trova qualcosa da mangiare. Quando il ragazzo si reca dal vicino per riprendersi la gallina, la moglie del vicino gli dà due uova. Questo fa si che il ragazzo goloso si inventi ogni sorta di trucchetti per ottenere sempre più uova dagli abitanti del villaggio.

Bird of Silence (Parande-ieh sokut) di Lisa Jamileh Barjesteh (2005, 7’)
Rappresentazione simbolo della vita attraverso l’esista di un uccello.

The Thirsty Crow (Kalàgheh tesceneh) di Farkhondeh Torabi (1995, 6’)
Una cornacchia assetata nella sua ricerca d’acqua nel deserto trova un vaso d’acqua ma dentro c’è poca acqua e il suo becco è troppo corto…

The Lonely Cockoo (Fakhteh-ie Tanhà) Parvin Tajvid (1995, 9’)
Un Cucù solitario, al quale non piace il suo canto, cerca di imitare quello degli altri che però lo canzonano. Ascoltando il verso di un’altro cucù, l’animale riuscità a riprendere fiducia in se stesso e a rivalutare il proprio canto.

DEFC

Cup Fortunetelling (Fal-e-ghahen) di Sara Saiedan (2004, 4’)
Due donne stanno predicento il futuro quando uno dei loro figli viene coinvolto in una una immaginifica vicenda.

Whisper of Existence (Zemzemeye hasti) di Hassan Zaryabi (2006, 8’)
In una città sconosciuta gli uomini non hanno dirette relazioni tra di loro. La voce interiore di una persona riesce a cambia tutto e le persone cominciano a vedersi reciprocamente.

It Happened in Three Seconds (Dar 3 saniyeh etefagh oftad) di Hossein Ziaei (2004, 13’24’’)
In una fredda notte, un uomo solo sta tornando a casa. D’improvviso vede una strana luce.

Pat (Paat) di Amirali Baroutian (2005, 25’)
Aadattamento di una delle storie più famose in Iran che ha per protagonista un cane vagabondo.

One Minute to Hell (Yek daghighe ta jahanam) di Bozorgmehr Hosseinpour (2005, 1’)

The Hole (Hofreh) di Vahid Nasirian (2004, 6’)
Un uomo, mentre cammina nel deserto, vede spuntare dalla terra delle mani che si uniscono in strane creature.

Another Beginning (Aghazi digar) di Maryam Abouzari (2006, 5’)
Un uomo, fetito durante la guerra in Iraq, vuole tornare a casa dall’ospedale ma cambia idea dopo aver parlato con la madre.

Smoky Fish (Mahi doudi) di Fima Emami (2005, 6’)
Originali soluzioni visive per la storia di un gruppo di pesci.

Birth (Tavalod) di Hoda Mokarami (2006, 7’)
Una donna che aspetta un bambino sta cantando una ninna-nanna mentre fuori dalla sua casa imperversa la guerra

Fifi Stories (Majarahaye fifi) di Hassan Saroughi (2004, 8’)
Fifi sta al computer tutto il giorno fino a che la cosa diventa una vera e propria dipendenza.

A Little Piece (Teke koucholo) di Farnoush Abedi Zamani (2004, 8’)
Un frammento di oggetto cerca il suo posto nel mondo.

SABA CENTER

Crows (Kalaghha) di Zohal Razavi (2006)
Storia di un gruppo di corvi pasticcioni, che alla fine riescono a portare buon umore a tutti.

No Days Hich Rouzi di Mohammad Reza Khanzad (2006)
Interessante cortometraggio realizzato con la tecnica del dipinto animato

Red Fort (Ghaleye sorkh) di Farnoush Abedi (2005)

Terrestial (Zamini) di Hesam Daneshvar e Kianoush Abedi (2005)

The Land (Jegheleh) di Saied Panji (2005)

Hafiz (Hafez) di Vahid Nasirian e Saadat Rahimzadeh (2006)

Deserted Restaurant (Resturane matrouk) di Maryam Abbaspour e Ramak Aminkazemi (2006)

The Hat (Kolah) di Gholamreza Arjang (2006)
Cortometraggio realizzato con la tecnica dell’animazione con la sabbia che ha per protagonista un signore che insegue il suo cappello portato via dal vento.

No War! (Jang hargez) di Ravanbakhsh Sadeghi (2005)

From Apple to Apple (Az sib ta sib) di Babak Nekoui (2006)

Water (Ab) di Ravanbakhsh Sadeghi (2006)
Cortometraggio che sfrutta le possibilità grafiche e narrative dell’animazione bidimensionale combinate a quelle della computer animatio

The Fish (Mahi) di Mahmoud Fakhrinejad (2006)
La vita sotto il mare raccontata con la tecnica dell’acquarello e della china su carta

Olympic Adventures (Majarahaye olampic) di Siavash Zarrinabadi (2006)