Alois Nebel
(Repubblica Ceca/Repubblica Slovacca/Germania, 2011) di Tomás Lunák
Primo lungometraggio diretto dal regista di videoclip Tomás Lunák, Alois Nebel traspone in una raffinata animazione in bianco e nero l’omonimo graphic novel del duo di artisti cecoslovacchi Jaroslav Rudis e Jaromír 99: una ricostruzione storica ed emotiva del limbo in cui è caduta la regione montuosa dei Sudeti dal dopoguerra alla caduta del muro di Berlino, tra abbandono e follia politica.
Arrugas - Wrinkles
(Spagna, 2012) di Ignacio Ferreras
Tratto dal celebrato fumetto Rughe di Paco Roca, uno dei film spagnoli più importanti dell’anno, in lizza per la nomination agli Oscar come miglior film d’animazione. Il film brilla per il coraggio del soggetto, imperniato sulla quotidianità e le relazioni tra gli anziani in una casa di cura, un tema potenzialmente pesante, ma trattato con sensibilità, umorismo e sprazzi di visionarietà. Una sorpresa!
Attack the Block
(GB/Francia, 2011) di Joe Cornish
Abbiamo visto negli anni gli alieni combattere con i marines, l’esercito elisabettiano, i vichinghi e i cowboy, ma mai prima d’ora li avevamo visti debellati da un manipolo di adolescenti di strada male assortiti. È proprio questo che succede in Attack the Block, ennesimo tassello della riscrittura demenziale dei generi iniziata da Edgar Wright (qui produttore), affiancato dal sodale Nick Frost con Simon Pegg, nei seminali L’alba dei morti dementi e Hot Fuzz.
Alla regia l’esordiente Joe Cornish, già sceneggiatore con Wright di TinTin.
Children Who Chase Lost Voices from Deep Below
(Hoshi o ô kodomo, Giappone, 2011) di Makoto Shinkai
Il nuovo sforzo produttivo dell’acclamato autore Makoto Shinkai riprende le delicate emozioni raccontate nel suo precedente 5cm per Second, vincitore anche al Future Film Festival, e le fonde con più ambiziose suggestioni fantasy, tipiche del mondo dei role players. Questo racconto di formazione segue la studentessa Asuma alla scoperta di un mondo chiamato Agartha, la terra dei morti da cui provengono pericolose creature e i misteriosi Arcangeli.
The Great Bear
(Dan Kaempestore Bjorn, Danimarca, 2011) di Esben Toft Jacobsen
Arriva dalla Danimarca, paese produttore di fiabe per eccellenza, uno dei film d’animazione per ragazzi più apprezzati del 2011, un racconto di formazione emozionante e a tratti cupo, capace anche di spaventare, come pochi film per bambini hanno ormai il coraggio di fare.
L’undicenne Jonathan, in vacanza dal nonno in mezzo alle foreste del nord, è costretto a portarsi dietro la petulante sorellina, di cui non vede l’ora di liberarsi. Quando però la piccola viene rapita da un gigantesco orso selvaggio, il ragazzino capisce quali sono le sue responsabilità di fratello maggiore.
Green Days – Dinosaur and I
(Corea del Sud, 2011) di An Jae Hoon
Dalla prestigiosa scuola cinematografica coreana, Green Days è una delicata storia sull’adolescenza e sulla modernità, nel confronto di due giovani con la storia del mondo e il senso della vita.
Tra realismo e fantasia, Green Days è il film d’animazione coreano più poetico e raffinato dai tempi di My Beautiful Girl Mari, capace di commuovere e far sorridere allo stesso tempo.
A Letter to Momo
(Giappone, 2012) di Hiroyuki Okiura
A dodici anni dal suo primo e indimenticabile film, Jin-Roh, Hiroyuki Okiura torna alla regia con l’anime più atteso dell’anno: una storia personale sulla ricerca delle proprie origini, attraverso l’esperienza di una liceale costretta a confrontarsi con buffi e dispettosi spiriti, pur di riparare ai propri sensi di colpa.
Il nuovo film del prestigioso studio Production I.G in anteprima internazionale!
Midori-ko
(Giappone, 2010) di Keita Kurosaka
Primo film lungo dell’artista e animatore Keita Kurosaka, Midori-ko ricorda le incredibili sperimentazioni visive di David Lynch e Bill Plympton, in un’originale opera di forte impatto emotivo dove si fondono ricerca genetica e crisi alimentare.
Per trovare una soluzione alla fame nel mondo, cinque mostruosi scienziati creano un vegetale commestibile capace di rigenerarsi, ma che dimostra una spiccata tendenza all’autoconservazione.
Un monstre à Paris - A Monster in Paris
(Francia, 2011) di Bibo Bergeron
Dopo i successi internazionali dei suoi film La strada per El Dorado e Shark Tale, l’animatore e regista Bibo Bergeron torna in Francia per un kolossal 3D prodotto da Luc Besson e dalla sua EuropaCorp.
Ispirato alle illustrazioni di Jacques Tardi e di André Franquin, Un monstre à Paris è una rocambolesca avventura per le magiche vie della Parigi del 1910, in pieno stile da “Fantasma dell’Opera”.
Tibetan Dog
(Giappone, 2011) di Masayuki Kojima
Da un romanzo dello scrittore cinese Zhijun Yang, arriva il nuovo emozionante film del regista del pluripremiato Piano Forest: il film racconta l’amicizia tra il piccolo Tenzin, abitante della città, e un favoloso cane tibetano dal manto dorato, che vive libero nelle selvagge praterie tibetane.
Il rapporto tra civiltà e natura diventa un’epopea sulla liberta dello spirito.
Primo film dello studio MadHouse realizzato nella nuova sede cinese, Tibetan Dog vanta al concept design Naoki Urasawa, noto autore di 20th Century Boys.